C
O M U N I C A T O
La
Direzione nazionale dell’A.M.I., riunita a Firenze il 15 ottobre
2017,
prende
atto che la riforma elettorale che il Parlamento sta per varare non
soddisfa pienamente l’esigenza di recuperare il rapporto tra eletti
ed elettori ne’ contribuisce in modo significativo a delineare la
governabilità post-elettorale.
In
ogni caso, quale che siano le norme di voto, la crisi italiana deriva
principalmente dall’inadeguatezza dell’offerta politica.
Auspichiamo
pertanto che in vista dell’imminente scadenza elettorale le forze
politiche si assumano le proprie responsabilità di costruire il
futuro del Paese lasciando da parte gli interessi di parte e le
sterili polemiche.
Occorre
riempire il vuoto culturale che caratterizza gli attuali schieramenti
bravi soltanto a rincorrere le ansie e le paure popolari senza
concentrarsi sulle vere sfide della società contemporanea come il
lavoro, l’ambiente, la formazione e l’innovazione.
Un
esempio di tale inadeguatezza è dato dalla contrapposizione sul
cosiddetto “ius soli”, una legge doverosa e tardiva che dovrebbe
essere approvata nella piena consapevolezza della necessità di
costruire un progetto di cittadinanza repubblicana e laica. Invece,
l’opposizione confonde il tema con la delicata questione migratoria
e la maggioranza di governo sembra più preoccupata di compiacere il
Vaticano che di creare le condizioni per attuare la riforma.
L’Europa,
scossa non solo dagli attacchi terroristici ma anche dalla Brexit ed
ora dal referendum catalano nonché dall’esito delle elezioni
tedesche che hanno ridato fiato al nazionalismo al pari degli altri
Paesi dell’Est, ha bisogno di un’Italia forte ed assertiva che
porti avanti le istanze federaliste almeno in parte evidenziate dal
nuovo presidente francese.
Dobbiamo
scrollarci di dosso le pulsioni egoistiche del Nord, le nostalgie
neoborboniche del Sud, i rigurgiti neofascisti, i condizionamenti
criminali. Dalle prossime elezioni deve quindi uscire un quadro
politico all’altezza della situazione per lavorare agli Stati Uniti
d’Europa rifondando su nuove basi l’edificio comunitario.
Tocca
ai cittadini impegnarsi ben prima dell’esercizio del diritto di
voto: occorre infatti una riappropriazione della politica che
sottragga le leve dei partiti ai gruppi di potere ed ai capi
carismatici per riportarli nell’alveo del metodo democratico
dell’art. 49 della Costituzione.
Riprendiamo
le fila del disegno repubblicano mazziniano in cui il popolo su fa
stato per diventare protagonista della democrazia.
Firenze,
15 ottobre 2017
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